La proiezione politica, economica e culturale dell’Italia in Albania, Serbia e Bosnia-Erzegovina: tra interesse nazionale ed interesse europeo

Dario D'Urso
Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai sensi dell’art. 23- bis del DPR 18/1967
Data: 
2020

Il rallentamento della prospettiva europea per i paesi del Balcani Occidentali impone all’Italia un rilancio della propria proiezione bilaterale nell’area, partendo da quanto costruito negli ultimi anni in termini di presenza politica, economica e culturale. Dall’analisi del ruolo svolto dalle Ambasciate italiane, dalle sedi dell’Istituto del Commercio Estero e degli Istituti di Cultura in Serbia, Albania e Bosnia-Erzegovina – tre paesi della regione caratterizzati da un diverso grado di progressione nel processo di adesione – emerge un’azione importante costruita sulla base di un portato storico che permette ancora all’Italia di avere una consistente rendita di posizione, ma che potrebbe giovarsi di un maggiore coordinamento, sia orizzontale che verticale, e di una strategia che permetta di individuare assi prioritari di intervento, specie in termini di investimenti. Interesse nazionale ed interesse europeo seguono la stessa direzione, ma nelle attuali circostanze il primo precede temporalmente il secondo: per questo motivo, l’Italia – in un contesto di crescente competizione con attori europei ed extraeuropei – può rilanciare il proprio ruolo razionalizzando e rilanciando gli strumenti politici, legislativi e finanziari già a disposizione, senza necessariamente crearne di nuovi, facendo del coordinamento tra i vari attori istituzionali sul territorio e dell’elaborazione di una strategia regionale gli assi su cui rafforzare una presenza ritenuta preziosa dagli stakeholders balcanici.

Formato: 
PDF
Lingua documento: 
Italiano