Focus Migrazioni internazionali - luglio-settembre 2014
La prima sezione - Osservatorio mondiale - presenta un duplice tema che interessa in modo particolare l'Europa e l'Italia. Si tratta, da un lato, del trattamento riservato alle frontiere ai migranti "irregolari" e dei diritti umani che devono essere riconosciuti, promossi e protetti; e dall’altro lato, del punto della libera circolazione dei lavoratori. L'occasione è offerta da un recente rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sul primo tema e da una pubblicazione dell'OCSE e dell'UE.
La sezione Osservatorio regionale analizza le migrazioni nei paesi fra l’Atlantico e il Golfo di Guinea. Si tratta di una regione caratterizzata da fragilità, ricostruzione ed emergenza sanitaria, in cui la mobilità umana ha risentito fortemente del susseguirsi di crisi ed eventi bellici. I movimenti principali degli ultimi anni sono infatti prevalentemente collegati alla fuga delle popolazioni civili dalle violenze delle parti in guerra, e al loro successivo lento ritorno nelle aree d’origine. I movimenti forzati di popolazione si sovrappongono alla mobilità di ordine economico che da sempre caratterizza l’Africa sub sahariana e l’Africa occidentale in particolare, e che vede circolare forza lavoro sia all’interno della regione, sia verso i paesi occidentali.
La sezione Osservatorio nazionale esamina una realtà di grandissima importanza e drammaticità: la diaspora palestinese. Dopo l'invasione da parte israeliana della striscia di Gaza nell'estate del 2014, con oltre 2 mila vittime e quasi mezzo milione di sfollati, ha destato scalpore il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte del governo della Svezia, che va ad aggiungersi a Malta e Cipro e alle recenti iniziative parlamentari per il riconoscimento dei parlamenti di Belgio, Irlanda, Regno Unito e Spagna. Minore attenzione riceve invece la realtà di una delle maggiori popolazioni di rifugiati a livello globale, quella che da più tempo si trova in una situazione di precarietà e sofferenza umanitaria.