Montenegro’s political transition. From Djukanović to where?
Il paper di Dario D'Urso e Lada Vetrini analizza la situazione in Montenegro. A partire dal 2020 il paese è segnato da forti turbolenze politiche, animate principalmente dalla graduale perdita di potere da parte dell'ex Presidente Milo Djukanović e della sua formazione politica, il Partito Democratico dei Socialisti (DPS), in carica dal 1991 - da quando nel Paese è stato introdotto il multipartitismo. La lunga presidenza di Djukanović ha garantito al Montenegro una stretta aderenza ai valori occidentali e alle istituzioni euro-atlantiche, facendo leva su un forte sentimento identitario nazionale e sul “disaccoppiamento” del paese dalla Serbia. Allo stesso tempo, il Montenegro è diventato un classico esempio di 'stabilocrazia', con una corruzione accentuata e un grado di interferenza e controllo politico sui media e sulla magistratura. Anni di tensioni politiche, dovute principalmente ai tentativi del DPS di contenere politicamente la minoranza serba presente nel paese e alle forti rimostranze contro il governo di Djukanović, percepito come autoritario, hanno portato all’estromissione dal potere del DPS dopo le elezioni parlamentari del 2020, quando una coalizione eterogenea di forze civiche e filo-serbe - il cui unico denominatore comune era la rimozione del partito di Djukanović – è riuscita a formare un governo di breve durata. Nonostante la conseguente instabilità e la persistente divisione tra le forze filo-serbe e i sostenitori di una più netta identità montenegrina, le elezioni presidenziali del marzo-aprile 2023 hanno visto la definitiva sconfitta di Djukanović, con l'elezione di Jakov Milatović come Presidente.
Il suo movimento 'Europa Ora!' è riuscito a combinare sentimenti filo-serbi con le richieste di un maggiore sviluppo economico, con un tocco populista. Le elezioni parlamentari del giugno dello stesso anno hanno visto ‘'Europa Ora!’ ottenere il maggior numero di voti, anche se non abbastanza per formare un governo da solo, con il DPS che è riuscito a mantenere un’importante fetta di voti. Mentre il Montenegro si avvia nel difficile processo di formazione di un governo di coalizione, il suo impegno per i valori euro-atlantici potrebbe venir messo alla prova.
I policy brief sono pubblicati in collaborazione con la FEPS e Karl-Renner-Institut in sinergia con il progetto Amici dei Balcani occidentali (FoWB).