Focus Migrazioni internazionali - luglio-settembre 2015
La prima sezione - l'Osservatorio mondiale – è dedicata all’integrazione dei migranti in termini di inserimento nel mercato del lavoro, qualità degli impieghi e reddito: temi molto caldi nell’agenda politica italiana ed europea che sono anche tra le prime preoccupazioni dell’opinione pubblica. Nel Consiglio europeo dell’ottobre 2015 si è parlato soprattutto di orientamenti per la cooperazione con i paesi terzi per il contenimento dei flussi migratori, di rafforzamento della protezione delle frontiere esterne dell'UE e del modo di affrontare l'afflusso di rifugiati in Europa e assicurare i rimpatri. Questa sezione, che presenta e analizza una vasta serie di dati soprattutto in chiave di confronti internazionali sul terreno dell’integrazione dei migranti, vuole essere un utile strumento al servizio dei decisori politici.
La sezione regionale è dedicata all’emergenza migratoria nel Mediterraneo, che ha visto un drammatico aggravamento del corso del 2015. La crisi libica continua a non offrire spazi per la soluzione del problema del controllo dei flussi attraverso il Canale di Sicilia. Tuttavia, il numero di sbarchi sulle coste dell’Italia meridionale presenta una relativa flessione rispetto al 2014. Ad accrescere la pressione sulle frontiere meridionale dell’Unione Europea è la crescita accelerata dei flussi attraverso la rotta orientale, che collega le coste turche e le isole greche del Dodecaneso. Anche il bilancio delle vittime, sempre drammatico, è alimentato negli ultimi mesi soprattutto dall’incremento dei naufragi nel Mediterraneo orientale.
La sezione dedicata all'Osservatorio nazionale analizza il caso della Grecia, oggi al centro dell’emergenza del Mediterraneo orientale per effetto della gran massa di profughi che vi affluiscono dalla Siria e dai paesi vicini, ma anche da altre aree asiatiche come Afghanistan e Pakistan. La Grecia è diventata la principale porta di ingresso per l’UE: dalle sue isole, attraverso rotte interne, gli immigrati irregolari si dirigono verso l’Europa centrale nell’interno di raggiungere la Germania e i paesi nordeuropei. Il testo illustra la crescita degli sbarchi nel 2015, le diverse rotte utilizzate e presenta quelli che sono considerati i possibili sviluppi a breve termine.