Gli impatti del conflitto in Ucraina e i rischi di instabilità rispetto al posizionamento geopolitico della Serbia e della Bosnia Erzegovina
L'invasione su larga scala dell'Ucraina, scatenata dalla Federazione russa il 24 febbraio 2022, ha sconvolto il continente europeo, rimettendo in discussione gli equilibri e le relazioni internazionali in Europa di fronte a prospettive di possibile escalation militare, alla messa in discussione dei cardini della sicurezza collettiva europea e all’urgenza di ripensamento delle politiche di allargamento e vicinato nell'Europa orientale e sud-orientale. Gli effetti della guerra voluta da Putin rischiano non solo di sconvolgere il presente e il futuro delle parti direttamente in conflitto, ma di avere anche pesanti ricadute in altre aree sensibili del continente europeo, da decenni al centro degli sforzi di pacificazione e stabilizzazione sia dell'Italia che dell'Unione europea nel suo complesso. Tra queste spiccano i Balcani occidentali: regione strategica che, dopo i conflitti degli anni '90, è entrata di forza tra le priorità della politica italiana ed europea, con la promessa di un futuro nell'UE. Oggi, con l’invasione russa dell’Ucraina, i rischi di destabilizzazione per i Balcani occidentali crescono esponenzialmente, soprattutto lungo le faglie della tradizionale sfera di influenza del Cremlino nella regione.