Opzioni per una strategia dell'Unione Europea verso la Turchia
L’analisi delle opzioni strategiche dell’Unione Europea verso la Turchia richiede un esame multidimensionale delle relazioni esistenti, che vada oltre i divergenti interessi dei singoli Paesi europei e allinei i già divergenti approcci istituzionali nei riguardi di Ankara. Oggi il processo di adesione della Turchia è di fatto bloccato sia da questioni formali - quali il veto relativo a un cospicuo numero di capitoli negoziali riguardo la questione cipriota - che da fattori sostanziali, come le gravi lacune turche in materia di diritti umani. Più recentemente, tuttavia, l’approccio europeo ha mirato al contenimento della Turchia, già militarmente impegnata su più fronti, tra cui spicca il Mediterraneo orientale dove si è sfiorato uno scontro tra Paesi alleati. In tale quadro, ampi margini di cooperazione si individuano in una cornice di negoziazione transnazionale, facendo perno sui successi registrati in ambito migratorio ed economico ed estendendo il potenziale acquisito al processo di liberalizzazione dei visti. Anche in base alla percezione positiva che i turchi nutrono nei confronti dell’Europa, soprattutto nelle fasce più giovani, l’elaborazione di strategie di medio e lungo termine passa necessariamente attraverso metodi che offrano benefici immediati: dalla continuità di azioni di contatto people to people alla collaborazione con attori non governativi tramite azioni sia di rafforzamento del clima di fiducia e delle capacità sia di sensibilizzazione verso i valori liberali. A fronte del fragile equilibrio esistente in Turchia sulle core issue di maturità democratica e sulla tutela degli interessi tramite la militarizzazione della propria politica estera, l’adozione di politiche europee sostenibili richiede necessariamente una riflessione sui punti di accordo e di conflitto e sul relativo modus operandi verso Ankara.