Neofascisti italiani nell’America latina delle dittature

Nel 1977 iniziava la fuga dei neofascisti italiani dall’Europa. Destinazione: l’America Latina delle dittature, dove la Doctrina de Seguridad Nacional prescriveva le strategie politiche e militari per la repressione del dissenso. Sulla base di una vasta documentazione proveniente da Stati Uniti, Argentina, Cile, Paraguay e Italia.

Il volune di Vito Ruggero, che sarà presentato il 13 giugno presso la sede del CeSPI, ricostruisce l’itinerario dei terroristi neri di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale all’interno dell’ultimo baluardo dell’anticomunismo violento e radicale.

Tra missioni di spionaggio, squadroni della morte, traffico di cocaina e attività imprenditoriali lecite, la presenza dei neofascisti italiani fu un tassello non secondario nel quadro delle reti transnazionali che operarono nel subcontinente durante la Guerra Fredda. Un inedito punto di vista da cui osservare le dinamiche interne dell’anticomunismo latinoamericano: un mondo molto più complesso, frastagliato e conflittuale di quanto non sia stato descritto fino a oggi.

Partendo dalla presentazione del libro di Vito Ruggero "IL SOGNO ANTICOMUNISTA. Neofascisti italiani in America Latina, 1977-1982", il CeSPI ha organizzato questo incontro per discutere di questi temi con l’autore. Un'occasione per conoscere una pagina oscura della storia recente.