Nota del Gruppo Diritti umano del CeSPI

L'Italia viola gli obblighi verso la Corte Penale Internazionale nel caso Almasri

Il Gruppo Diritti umani del CeSPI deplora il modo inaccettabile e ingiustificabile in cui è stata gestita la richiesta della Corte penale internazionale di trasferire all’Aia Najem Osama Almasri, accusato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

Il Gruppo Diritti Umani sottolinea che l’Italia, in quanto Stato parte dello Statuto della Corte, è obbligata a cooperare pienamente con la Corte (articolo 86 dello Statuto) e che gli Stati Parti rispondono a ogni richiesta di arresto e di consegna (articolo 89 comma 1 dello Statuto). La decisione del Governo di riaccompagnare Almasri in Libia senza alcuna consultazione con la Corte (in violazione tra l’altro dell’articolo 97 dello Statuto), anziché fare tutto il necessario per consegnarlo all’Aia, non rispetta gli impegni assunti come Stato Parte, costituisce un vulnus evidente al mandato della Corte, accettato dall’Italia con la ratifica dello Statuto e conseguente violazione della Legge di cooperazione con la Corte penale internazionale (Legge 237/2012), e non fa onore al Paese che ospitò, a Roma, la conferenza istitutiva della Corte.

L’Osservatorio Diritti Umani del CeSPI ETS:
Daniele Frigeri – Michele Nicoletti – Antonio Bultrini – Silvia Conti – Filippo di Robilant – Giorgio Gomel – Marianna Lunardini – Antonio Marchesi  Marco Marsilli – Giuseppe Nesi – Mauro Palma – Vladimiro Zagrebelsky