Che cosa è Mondòpoli
Oggi molti, che non vuol dire tutti, possono fare surf sulle onde del mondo. Onde elettroniche ed artificiali, naturalmente, quelle di Internet. L’esibizione più plastica e seducente della nuova fase della globalizzazione: le telecomunicazioni, l’interconnessione tecnologica, la rete delle reti. In giro per il mondo oltre tre miliardi di persone, moltissimi giovani, anche bambini, utenti destinatari delle informazioni e al contempo potenziali autori e fonte di informazioni, sono connessi alla rete.
I due volti di Internet
Una biblioteca mondiale, oltre che uno smisurato centro commerciale virtuale, un ininterrotto flusso di parole, immagini, filmati, musica, pubblicità. Un serbatoio inesauribile di informazione e disinformazione (le cosiddette fake news) che plasma la nostra percezione del mondo e, attraverso le cosiddette piattaforme di comunicazione, i Social network, permette di creare o mantenere contatti di amicizia e lavoro, scambiare informazioni personalizzate, condividere contenuti multimediali, rimanendo permanentemente connessi, grazie a dispositivi sempre più piccoli e tascabili.
Il mondo oggi, potremmo dire, è raccontato da Internet ma è anche Internet, uno strumento cioè sia al servizio della conoscenza e dell’informazione sia aspetto saliente, orientamento e creatore esso stesso della società e del fare sociale.
Non si tratta di limitarsi a pensare ai fattori tecnologici, come il cloud, che influenzeranno l’evoluzione del lavoro in modo determinante, definendo un vero e proprio passaggio di paradigma tecnologico e produttivo. Sul piano epistemologico, di come cioè conosciamo il mondo che abitiamo, il cambiamento dell’approccio alla conoscenza scientifica è di grande portata, come ha scritto e ricordato negli ultimi anni della sua vita Umberto Eco: con Internet il problema della ricerca non è più quello di trovare e approfondire, nel senso di scavare, il documento chiave, specifico e più pertinente sul dato tema di interesse tra le limitate fonti a disposizione, come avveniva nel passato, ma quello di selezionare e filtrare nell’abbondanza o eccesso dell’informazione oggi disponibile sulla rete. Il rischio è quello di diventare come Funes el memorioso, il protagonista della novella di Jorge Luis Borges che della propria vita ricordava tutto, qualsiasi cosa udita o vista, ma proprio per questo eccesso di memoria era un idiota. Per fronteggiare il rischio di non riuscire a gestire un eccesso di informazioni ci si trova ad applicare, anche involontariamente, il principio della fiducia, nel senso che ci si fida di quel che Google seleziona sulla rete per noi, attraverso i suoi algoritmi, oppure di quel che transita su siti o blog considerati affidabili o amici.
Un fenomeno socio-culturale e non unicamente tecnologico come Internet è comprensibile solo collocandolo nel contesto sociale di cui fa parte. Internet è planetario per definizione, una realtà che esiste senza argini nazionali o locali ed è, allo stesso tempo, permanentemente presente.
Ciò non vuol dire che Internet sia democratico o che non vi si esercitino rapporti di forza, squilibri di potere, continue e crescenti asimmetrie, né che il senso critico sia aumentato. Con Internet si ripropongono meccanismi di disuguaglianze nell’accesso e uso passivo o attivo delle tecnologie dell’informazione e della rete, con l’esclusione parziale o totale di molti per condizioni socio-economiche e infrastrutturali, area geografica, livello d’istruzione, età o sesso. Senza andare lontano, basta guardare il caso italiano: in termini solamente infrastrutturali, il divario tecnologico interessa una porzione significativa del territorio, dal momento che si stima che ci sia una quota di almeno il 12 per cento della popolazione che risulta non raggiunta dalla banda larga, cioè da un collegamento veloce ad Internet. Più lontano invece, in Africa, ci sono enormi differenze tra paesi e all’interno dei paesi: in Eritrea solo l’1,4 % della popolazione oggi ha accesso alla rete, in Niger il 4,3 %, in Ciad il 5 %, nella Repubblica Centrafricana il 5,4 % e in Burundi il 5,5 %.
Grandi opportunità e grandi rischi, luci e ombre insomma.
Da una prospettiva attenta alle dinamiche della globalizzazione, in termini geopolitici, economici, sociali e culturali, l’interesse va naturalmente rivolto anche e soprattutto alle grandi possibilità offerte da Internet per sentirsi ed essere pienamente cittadini consapevoli del mondo che abitiamo.
Il portale di geopolitica ed economia internazionale Mondòpoli – Sguardi sul mondo
Il portale di geopolitica ed economia internazionale Mondòpoli – Sguardi sul mondo, frutto di un partenariato tra un centro di ricerca specializzato su temi internazionali come il CeSPI e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, autore del sito più consultato in Italia per la ricerca di lemmi enciclopedici, nasce con queste premesse. L’idea, cioè, è semplicemente quella di offrire ad un ampio pubblico italiano interessato ai temi internazionali contributi di riflessione da parte di persone e studiosi di Africa, Asia, America Latina e Caraibi.
Cosa è Mondòpoli? Un portale facile da consultare, semplice nella navigazione, utile per orientarsi sulle grandi sfide mondiali. Un numero limitato di pagine, ma ricche di contenuti: brevi note scritte, audio, video, grafici e cifre. Una rete di numerosi studiosi qualificati e indipendenti di paesi di Africa, Asia, America Latina e Caraibi e di italiani che vivono in quei paesi per contribuire con punti di vista originali e diversi a sprovincializzare lo sguardo sul mondo. Un flusso ininterrotto di informazioni aggiornate che aiuti soprattutto i giovani a capire il mondo, a partire da temi centrali che attraversano le realtà di paesi e continenti raccontati da prospettive geografiche e disciplinari diverse.
La metafora della porta d’ingresso principale – il portale appunto – per affacciarsi sulla realtà di un mondo, quello dei paesi di Africa, Asia, America Latina e Caraibi, molto più ricco e diversificato, complesso e contraddittorio di quanto le schematizzazioni riduttive e l’ignoranza generale su di esso facciano intendere.
Solo per avere un’idea: in Italia ci sono meno di cento università statali e non; in un paese come il Vietnam, senza scomodare giganti come la Cina o l’India, ce ne sono oltre duecento. E, per venire alla comunità degli “abitanti” di Internet, in base ai dati pubblicati a inizio del 2018 dal China Internet Network Information Centre, ci sono oggi 772 milioni di cinesi che utilizzano Internet, un numero in continua crescita e che supera quello di tutti gli europei e statunitensi che navigano su Internet messi insieme: una realtà tutt’altro che marginale dunque.
Mondòpoli è un portale immaginato come sistema aperto, caratterizzato dalla trasformazione e lo scambio di materiali tra individui al suo interno e che parte dalla valorizzazione di una comunità di persone e reti istituzionali createsi e sviluppatesi negli anni. Si parte, infatti, da una base consolidata di centinaia di studiosi di quei continenti, molte decine di italiani che vi risiedono o hanno a lungo risieduto e lavorato nel mondo degli organismi internazionali, delle organizzazioni della società civile, delle università e dei centri di ricerca, con oltre trenta università partner sempre di quei continenti che partecipano ad un’iniziativa congiunta e promossa recentemente dal CeSPI: la creazione di una rete di scuole dottorali sui temi della globalizzazione e dello sviluppo sostenibile. Si tratta di una rete vasta e diversificata di persone che interagiscono poi con persone che sono in altre reti, con cui poter instaurare flussi, scambi ed interazioni. Da qui l’ambizione di raccogliere e condividere informazioni, conoscenze, creatività, cultura, ampliando la base autoriale iniziale con un effetto a palla di neve, cioè crescendo di numero man mano che passa il tempo, proponendo il portale come spazio d’incontro per frequentatori abituali e occasionali interessati ad arricchire le proprie conoscenze e la comprensione della complessità del mondo di oggi.
Cerchiamo di non cadere in un possibile cliché, cioè la benevolenza del filtro occidentale che guarda al racconto esotico degli “altri”, oppure la propensione a dare ad ogni punto di vista proveniente da continenti lontani un valore positivo in sé, con l’aspettativa che debba essere “diverso” da noi. Cliché che nascondono la credenza che esista un paradiso identitario, la società chiusa del proprio io o noi e un indifferenziato Altro, tracciando un confine netto e stereotipato, creato in Occidente e adottato specularmente anche nel Sud del mondo e che contribuisce a mettere in ombra le relazioni reali di potere e disuguaglianza.
Questo è uno spazio dedicato ai temi dell’attuale fase della globalizzazione, raccontati dal punto di vista del Sud del mondo, riprendendo il titolo di un volume curato circa quindici anni fa e pubblicato per i tipi di Laterza: “Sottosopra. La globalizzazione vista dal Sud del mondo”. Uno spazio pensato come complemento delle informazioni e dei vari approfondimenti, anche di ottima fattura, che già circolano in Italia sui temi globali. In pratica, un modo diverso di raccontare e capire le sfide attuali della globalizzazione, non attraverso i punti di vista di qualificati esperti italiani, europei od occidentali in genere, ma portando le voci qualificate di chi affronta e studia problemi centrali nel mondo da una prospettiva decentrata rispetto a noi.
L’architettura del portale
I primi tre temi “raccontati” nel 2018 sono Donne (cioè la questione dei diritti e dell’uguaglianza di genere), Povertà (economica certamente, ma da intendere sempre di più nelle sue diverse dimensioni, a cominciare dal pieno esercizio dei diritti, dal controllo della propria vita e dall’autonomia delle scelte) e Migrazioni internazionali (fenomeno che oggi ridisegna confini ideologici, identità e alleanze politiche in Occidente). A seguire, se ne aggiungeranno altri.
Temi che saranno oggetto di contributi brevi, come richiesto dalla grammatica di Internet, in forma di testi, testimonianze video o dati per suggerire chiavi di lettura, spunti di riflessione a partire da alcuni aspetti significativi di fenomeni globali dalla prospettiva di un singolo paese di quei continenti lontani, di un intero continente o a livello mondiale. Contributi per definizione provvisori, mai definitivi o esaustivi, pensati come un invito a scoprire una realtà complessa che non si risolve in poche pagine, ma dà avvio a domande corrette e a possibili approfondimenti, indicati con apposite segnalazioni. Porre le domande giuste è fondamentale perché è la nostra capacità di fare le domande giuste che ci dà la capacità di conoscere meglio la realtà del mare aperto.
Ciascuno dei temi trattati viene approfondito nell’articolazione di sei sottosezioni, che possono essere selezionate nella barra degli strumenti nella parte superiore del desktop, già nella schermata iniziale dove fa bella mostra di sé il planisfero, pensato come strumento privilegiato di navigazione perché su di esso è possibile selezionare i vari contenuti posizionati in corrispondenza del paese o in prossimità del continente di cui trattano, rappresentati con un’icona che ne identifica il tema di riferimento. È anche possibile restringere il campo dei contenuti da visualizzare sul planisfero, spuntando singoli temi o sezioni nella barra in basso, al di là di quelli posti in evidenza dalla redazione di default. Oltre alla possibilità di scrivere parole chiave come strumento di ricerca che consente di trovare i contenuti testuali contenenti le parole chiave di interesse, la consultazione può avvenire attraverso le sei sottosezioni illustrate brevemente qui di seguito.
Editoriali: Sezione introduttiva di testi che offre informazioni per orientarsi sui temi chiave. Una bussola con considerazioni generali, quasi sempre a carattere mondiale, periodicamente aggiornate.
Punti di vista: Approfondimenti sugli specifici temi prioritari per capire il mondo che cambia, focalizzati su particolari paesi o regioni. Uno strumento che offre indicazioni a partire dalle fonti dirette di informazione su aspetti specifici dei principali temi oggetto di approfondimento, sotto forma di Opinioni, uno spazio che raccoglie brevi articoli scritti appositamente da esperti per il portale, cui si aggiungono link a pubblicazioni più corpose per chi volesse approfondire il tema, e Argomenti, sintesi realizzate dalla redazione di articoli più lunghi, sempre di autori italiani o africani, asiatici o latinoamericani che vivono nei contesti di cui parlano, e che sono presentati con un titolo centrato su una domanda chiave sul tema e il paese di pertinenza.
Sguardi e voci: Approfondimenti in forma di Prima visione, cioè brevi interventi-video degli esperti e in Buon ascolto, brevi registrazioni di relazioni o interviste per ascoltare la voce di esperti qualificati sui temi, paesi e continenti di interesse. La rivoluzione digitale è anche possibilità di condividere facilmente video (un proprio filmato, un’intervista, un documentario); proprio per questo e per gli obiettivi dell’iniziativa, la scelta è di privilegiare la partecipazione e dare risalto ai contenuti, senza imporre standard formali, indipendentemente cioè dai mezzi digitali a disposizione, dalla qualità professionale o amatoriale del video e del suo format.
Mondo in cifre: Una serie di tabelle, grafici, figure, mappe e numeri relativa a temi e paesi e continenti con brevi didascalie per spiegare i contenuti. Approfondimenti bipartiti in Indici e dati sezione che sarà frequentemente aggiornata con presentazione di “numeri” e indicatori relativi al mondo di oggi commentati da apposite didascalie e Infografica, sezione relativa a temi e paesi e continenti che ricomprende video, mappe e grafici, tramite dati geospaziali proposti sulla mappa del mondo (attraverso quelle che si chiamano mappe coropletiche) e commentati, o animazioni con appositi software e presentazioni commentate.E’ una comunità ampia, quella cui si rivolge il portale, come anche variegata quella di chi contribuisce attivamente; con l’idea che la conoscenza sia una forma di partecipazione e cittadinanza e che il racconto della complessità del mondo si faccia dando ascolto e voce a chi non ne ha. Non solo i ragazzi ma anche i bambini, sollecitati e aiutati, possono commisurarsi con esso e partecipare in modo motivato e curioso, acquisendo consapevolezza del mondo che abitiamo. Nella voce narrante della storia si trova sempre l’universo simbolico entro cui ci collochiamo; ecco perché, quasi ad amplificarne la voce fino a renderli protagonisti, sono dei bambini a prestare le voci di commento.
Navigando in rete: Una collezione di riferimenti tematici essenziali prodotti nei paesi di Africa, Asia, America Latina e Caraibi, periodicamente aggiornata, che contiene recensioni di siti e volumi in libreria pubblicati da autori di quei paesi e continenti e di particolare rilevanza per i temi approfonditi dal portale, fornendone una breve sintesi e link url per accedervi.
Podcast eventi: Un archivio di registrazione di alcuni eventi di carattere generale o su temi specifici, pertinenti rispetto al portale.
A conclusione di queste considerazioni resta da chiedersi se sia davvero utile uno spazio di questo tipo indirizzato a una platea generalista, fatta soprattutto di giovani interessati al mondo e di policy maker. Pensiamo di sì e che sia urgente, perché per capire il mondo di oggi occorre ascoltare le voci, tra loro molto eterogenee, di persone che vivono negli altri continenti, dove si fa la storia e dove vive la maggioranza della popolazione mondiale. Continenti dove spesso si creano le condizioni e i fattori determinanti che portano ai fenomeni – come povertà e migrazioni internazionali – che conosciamo in Italia. Voci che arrivano troppo flebili da noi, quindi facilmente sopraffatte, spesso inconsapevolmente, dalla voce degli esperti occidentali che a vario titolo, come nel nostro caso, si occupano di loro e di quei paesi.
Questo portale somiglierà tanto più a quello che inizialmente avevamo immaginato, quanto più raccoglierà contributi e partecipazione attiva di tutti.