Focus Migrazioni internazionali, gennaio-giugno 2013

Marco Zupi
Focus n. 12-13 per l'Osservatorio di Politica Internazionale
Date: 
2013

Questo Focus presenta e analizza nella prima sezione – l’Osservatorio mondiale – i dati più aggiornati, pubblicati nel giugno 2013 dalle Nazioni Unite, relativi alle proiezioni demografiche e migratorie nel mondo da qui al 2100. Dati che dipingono un quadro in buona parte imprevisto delle tendenze strutturali che caratterizzeranno i diversi paesi e regioni del mondo, sulla cui base dovrebbero essere fondate le nuove politiche del mercato del lavoro, quelle sociali e migratorie.

La seconda sezione – l’Osservatorio regionale – esamina le dinamiche migratorie dell'Asia centrale, una regione importante per l'Europa, in cui le migrazioni e i flussi di rimesse sono diventati il principale veicolo di integrazione fra le economie dopo che i radicali cambiamenti del quadro politico ed economico globale e regionale hanno ridimensionato drasticamente il ruolo delle relazioni commerciali.

La terza sezione si compone di due casi studio di grande attualità. Anzitutto la Turchia, paese di origine di una delle principali comunità di migranti internazionali presenti nell’Unione Europea (soprattutto in Germania), strategicamente molto importante per le sue vicende storico-politiche (i lunghi negoziati di adesione all'UE), economiche (è lo Stato più esteso e il secondo più popoloso comparato con quelli dell'UE, un'economia che ha registrato alti tassi di crescita nell'ultimo decennio ma anche seri contraccolpi dell'attuale crisi) e per la sua particolare posizione geografica, importante snodo di transito e polo di attrazione di consistenti movimenti migratori, soprattutto regionali. Infine il Mali, crocevia dei movimenti di popolazione dell’intera regione dell’Africa Occidentale, per effetto della sua posizione centrale e della permeabilità delle sue frontiere, paese d’origine di un considerevole numero di migranti regolari e non, che si spostano nei paesi vicini e in altre regioni dell’Africa sub-sahariana e nel Maghreb, oltre che verso l’Europa. Un paese osservato speciale della comunità internazionale negli ultimi mesi per l'attivismo delle forze secessioniste e qaediste, che attende le elezioni presidenziali di fine luglio, a poco più di un anno dal colpo di stato del marzo 2012.

Document language: 
Italian